martedì 3 maggio 2011

Bricklane


Wake up Genova, brit-pop is back!
Tornano ad incantare la movida genovese i Bricklane che con il loro EP d'esordio, "Same chords 'till 4am", hanno riempito di note in pieno stile british il teatro Hops Altrove, alternando adrenalina pura a ballate in pieno stile "accendino in mano e vai di limonata".
Nell'estate del 2009, il chitarrista Alfredo "Cantellone" Cantelli ed il batterista Eugenio Ruocco vengono colpiti da una vampata di calore e nel delirio del momento sfornano un'idea che razionalmente fiorisce e sboccia nel giardino della Biblioteca Berio, a Genova, dove senza troppi fronzoli Francesco Calore mette a disposizione il suo timbro vocale, Matteo "Mela" Milazzi gli va dietro donando gentilmente anche gli accordi della sua chitarra e Stefano Russo fa il resto, travolgendo il tutto col suono del suo basso: ecco nati i Bricklane.
La prima info che vi offro segue a ruota la banale domandina che per prima tutti si pongono: "che cazzo vuol dire Bricklane?". Bricklane è semplicemente rendere omaggio ad una strada che per oltre un chilometro attraversa uno dei quartieri più multietnici di Londra. Tutto qua. Ed il suo suono very british fa il resto.
"Non definiteci un gruppo indie-rock!!!", tuona Matteo "Mela" Milazzi. "Sarebbe banale. Piuttosto siamo dei brit-poppers. Anche se nel nostro EP le contaminazioni musicali sono tante, dal momento che abbiamo tutti gusti diversi".
Ascoltato il cd, la seconda question vien da sé: chi scrive i testi? Gli autori sono, principalmente, Matteo "Mela" Milazzi e Francesco Calore che insieme con gli altri componenti del gruppo si accomodano, poi, in saletta e offrono "sangue, sudore e lacrime" (per dirla alla Churchill) con l'intento di regalare melodie coinvolgenti e reef che, a detta dei più, "fanno godere!".
Gli assoli di Alfredo "Cantellone" Cantelli (con la sua Epiphone ed il pedalino personalizzato), l'indispensabile collante sprigionato dal basso di Stefano Russo e le incessanti rullate di Eugenio Ruocco, beh, "that's all folks!".
I quasi 27 minuti dei loro brani inediti tracciano una linea di confine tra quello che sono i Bricklane e tutto il resto.
Dai ritmi incalzanti di "And I Know" e "Getting Born Again" alle più dolci note di "Road to Nowhereland" ed "Orange Amber" (mia preferita) - con le tastiere strofinate da Alfredo Sarpero -, il tutto con in mezzo "Stay" ed il non plus ultra dell'omaggio ad uno dei videogiochi più videogiocati di sempre: Crash Bandicoot diventa protagonista anche di "Mr. Redfox".
Tranquilli, tranquilli, non mi sono dimenticato della traccia #1.
Il disco, infatti, si apre con quello che è anche il loro primo singolo, ovvero "Apple Juice" che presto diventerà un video girato da Mario Aloi (aspettiamoci ulteriori fuochi d'artificio); qui potete vedere una perfomace dal vivo (nella quale tuttavia manca Francesco Calore, all'epoca ancora in Finlandia).
Intasate la loro pagina MySpace (ecco l'indirizzo http://www.myspace.com/bricklaneband) e seguiteli anche su Facebook, meritano decisamente!
Io cos'ho fatto? Beh, mi sono procurato il cd e l'ho caricato sull'iPod.
Play.
E voi? Cosa aspettate?

(foto tratta dal sito http://www.myspace.com/bricklaneband/)

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