giovedì 22 settembre 2011

E il primo è andato...


Se la sente proprio Giuseppe Ilario Sobreroni.. uh come se la sente!
Milanese, avvocato in uno degli studi più importanti della città, sposato con due figli, appartamento nella zona residenziale di Milano, premi e targhe varie sulla scrivania del suo ufficio, inviti ai party esclusivi.. tutto perfetto! Come perfette sono le risposte che ha pronte in ogni situazione, anzi quelle risposte se le prepara in modo accurato perché lui ama creare dei motti per sintetizzare in una frase, molto spesso una metafora, ciò che vuole esprimere e la spiattella così, con un po’ di arroganza al suo interlocutore che non può fare altro che tacere e il lettore non può fare altro che ridere. Perché il nuovo romanzo di Duchesne, “la gente che sta bene”, è fortemente ironico! E il suo protagonista, Giuseppe Ilario Sobreroni, con il suo fare spocchioso, con la sicurezza cha ha in sé crea delle situazioni paradossalmente ironiche.
Tutto fila liscio per Sobreroni, finché quelle sue stesse metafore iniziano ad essere utilizzate nei suoi confronti e qualcosa, in famiglia e a lavoro, cambia…
Quelli che, come me, hanno avuto a che fare nella vita di tutti i giorni con un “Sobreroni” avranno qualche piccola, cinica soddisfazione nel vederlo in difficoltà nelle ultime cento pagine del libro: allora anche la gente che sta bene può iniziare a star male, allora non piove sempre sul bagnato!(anche se… e qui mi interrompo...)
Opposto sarà il punto di vista del lettore che, invece, è un “Sobreroni”…
Anche il secondo romanzo di Duchesne (il primo è “studio illegale”) è, quindi, da leggere: scrittura scorrevole, personaggi descritti in modo essenziale così da coglierne gli aspetti caratterizzanti che ti fanno subito capire chi hai davanti, ma soprattutto i tempi delle battute sono perfetti, non so riesco a spiegarmi, è una cosa che mai in nessun romanzo avevo notato in modo così netto, sembra di avere davanti i personaggi e di assistere ai loro dialoghi, in questo modo il tono ironico è accentuato e ha un effetto immediato! Ve lo garantisco…mi sono ritrovata a ridere da sola sul treno dopo aver letto alcuni passaggi del libro...

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