domenica 13 gennaio 2013

La ricerca della felicità, in Italia....

Carissimi lettori, 
è ormai tempo immemore che non mi faccio vivo ma proprio nel giorno del mio compleanno volevo porvi due domande: 

- 1° domanda: Conoscete Chris Gardner?;
Se avete risposto si bene, se avete risposto no, per vostra info, è il tipo interpretato da Will Smith ne "La ricerca della felicità".



-2° domanda: Vi siete mai chiesti come sarebbe andata se Chris, anzichè negli Stati Uniti, fosse nato in Italia (magari a Milano)?
Ebbene, io credo di avere la risposta.



Premetto che il film del Sig. Muccino è molto bello e parrebbe essere tratto dalla storia vera di questo negrone dalla volontà di ferro (e dai gessati sgargianti), arricchitosi con le sue sole forze, nel mondo della finanza. Ma in Italia Chris avrebbe comunque trovato la felicità?




Partiamo dall'inizio, Chris, essendo alquanto negro, sarebbe stato probabilmente figlio d'immigrati e nella Milano da bere degli anni 80' difficilmente avrebbe avuto un'infanzia serena ed un'adolescenza costruttiva. 
A scuola i compagni lo avrebbero tenuto in disparte e le camicie verdi che vedevano il loro massimo splendore (se così si può dire) proprio in quegli anni, gli avrebbero dato del "NEGHER" e gli avrebbero ripetuto spesso "FORE DI BAL...". 
Dubito, quindi, che il clima di razzismo che si è sempre respirato in Italia lo avrebbe reso l'uomo buono e mansueto che si vede nel film, ma mettiamo che Chris, dotato di simpatia e bei muscoli avesse avuto successo con amici e ragazze, magari facendo il cubista in qualche discoteca per arrotondare nel fine settimana. 
Così, crescendo tra la periferia e la musica alta del fine settimana, avrebbe conosciuto i ricchi ed i figli di papà che sbocciavano cristal e pippavano la bamba. Ammaliato da quell'Italia del benessere, Chris avrebbe ambito a fare di più e raggiunta la maturità, sarebbe andato in cerca di un posto di lavoro sicuro nel mondo della finanza milanese. 
Se finora la mia storia poteva sembrare credibile, a mio avviso, è proprio qui che iniziano i primi dubbi. Personalmente il resto del racconto mi fa sorridere solo a pensarci, perciò mi rivolgo a voi con un'altra domanda:

-Avete mai visto un impiegato di banca o un promotore finanziario negro?
Io che per un breve periodo della mia vita ho esercitato proprio quella professione non ne ricordo nemmeno uno. 

Insomma, ve lo immaginate un negrone fisicato, alto 1 metro e 90 che bussa alla porta di una massaia residente nell'hinterland milanese proponendogli azioni, fondi e obbligazioni argentine? Come minimo la vecchiaccia avrebbe subito chiamato le milizie padane.
Francamente, ho seri dubbi sul fatto che Chris avrebbe mai potuto essere assunto presso il gruppo Mediolanum, al San Paolo o al Credito Italiano e anche se così fosse stato, avrebbe fatto una tale fatica a vendere i prodotti che sarebbe vissuto di stenti per anni.
Mai si sarebbe arricchito, forse a 40 e passa anni avrebbe raggiunto qualche misero milione di clienti in portafoglio ed aprire una propria società sarebbe stata una mera utopia.
Più probabilmente Chris, senza spintarelle e senza una laurea alla Bocconi, avrebbe fatto la fine di molti suoi simili, con un lavoretto umile in qualche fabbrichetta della zona e oggi, anziano con moglie e figli a carico avrebbe probabilmente perso il lavoro a causa della crisi, dovendosi arrangiare come poteva e con un perenne magone allo stomaco. Quel magone di chi, come tanti, per troppi anni a visto i mediocri andare avanti ed il talento essere tenuto al palo come una malattia.


Quando ogni mattina leggiamo sui giornarli dello spread, rassicurandoci nel vederlo scendere o allarmandoci nel vederlo crescere, dovremmo tutti ricordarci che il vero spread tra noi e gli altri non è quello che si misura in borsa e nessuno governo tecnico riuscirà mai ad abbatterlo.

Dott. A.

5 commenti:

  1. prima di tutto buon compleanno! Il film non l'ho mai visto seriamente: ho visto degli spezzoni e veniva un magone dentro che non riuscivo a guardare oltre. Probabilmente Chris - qua in Italia - non avrebbe vita ne facile ne felice. In tanti posti di lavoro non ho mai visto negri, indiani o altre razze, come invece mi è successo a Londra....

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    1. Grazie per gli auguri ormai rivaleggio con Andreotti...

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  2. La riflessione che fai alla fine del post l'ho già letta da qualche altra parte. Però non mi ricordo né dove, né tantomeno chi l'ha detta! Però è una cosa che già quella volta mi aveva fatto pensare.

    Commento, il mio, sostanzialmente inutile, lo so.

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    1. Grazie e' sempre bello che altri umani leggano i miei post. Non saprei chi altro abbia gia' proposto la mia riflessione, ma data la banalitá, non mi stupirei se tu l'avessi gia' letta o sentita...

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