venerdì 8 novembre 2013

AhiAmsterdam!


Devo raccontarvi di come ho trascorso i miei quattro giorni ad Amsterdam di due weekend fa (forse tre se pubblico questo post lunedì).
A prescindere dalla necessità di un bravo matematico per capire quando sono andato, in realtà non vi parlerò poi così tanto della mia gitarella nella città dei tulipani e delle zoccole (o degli zoccoli?). Non ve ne parlerò perché questa mattina (venerdì 8.11, n.d.a.) percorrendo la sopraelevata di Genova, come peraltro ogni mattina, mi è caduto lo sguardo sul sottomarino (o sommergibile) parcheggiato davanti al Museo del Mare.
E quindi?
Beh, e quindi le guide turistiche ed i siti su Amsterdam mi hanno spacciato come interessante la visita dell’House Boat Museum, ovverosia una delle tante case galleggianti ormeggiate al bordo di uno dei canali, non più abitata ma resa appunto “museo”. Per carità, divertente, simpatica, quel che volete, ma cazzo, a Genova c’è da visitare un sommergibile (o sottomarino), volete mettere?!
Inoltre, belli i canali, bello il “Gomito d’oro” (ovverosia le abitazioni della Amsterdam “bene”, riconoscibili dal fatto che, a differenza di tutte la altre abitazioni, non hanno il gancio all’apice della facciata, necessario per portare alle mansarde ogni genere di vivere da stivare; assente in quanto l’Amsterdam “bene” non aveva bisogno di mansarde per stivare i beni necessari disponendo di appositi magazzini nelle vicinanze), bello tutto ma - in fondo in fondo - visto un canale, visti tutti; qui da noi ci sono i caruggi, coi loro odori, negozi e particolarità, tutti apparentemente uguali ma profondamente differenti, insomma unici (n.b. entrambi, e sottolineo entrambi - canali e caruggi - sono patrimonio dell’Umanità Unesco).
Da visitare sicuramente ci sono la Nieuwe Kerk, la Oude Kerk, le due principali chiese della città (quest’ultima non più utilizzata e, curiosità, adiacente a molte vetrine di signorine non proprio pudiche) ed il Begijnhof, ovvero un complesso residenziale ove vivevano le c.d. beghine (andate a cercare chi sono per maggiori info). La prima delle due chiese, come tradizione, ha ospitato la recente incoronazione del nuovo Re d’Olanda e per l’occasione è stato suonato - credo - l’imponente organo d’ottone (in realtà non so di che materiale sia, non sono stato molto attento). Tutto bello, ma a Genova la cattedrale di San Lorenzo, che non sarò certo la cattedrale più importante d’Italia, ospita anch’essa un bell’organo nonché una bomba inesplosa durante la seconda guerra mondiale. Ok, non ci saranno passati re e regine ma è mica colpa nostra se, a dirla tutta e coi rimpianti di qualche nostalgico/sentimentale, le monarchie italiane sono sempre state delle mezze pippe? Consideriamo poi che nel capoluogo ligure ci sono chiese che nulla hanno a che vedere con quelle olandesi tra le quali San Matteo e San Donato su tutte, vere e proprie piccole perle.
Ecco, forse noi non abbiamo una Chiesa in soffitta, probabilmente la più bella ed originale "attrazione" mai vista.
Di palazzi “regali”, oltre al Palazzo Reale che si trova proprio nella Dam (piazza centrale di Amsterdam), a dire il vero, non me ne ricordo (ciò non significa che non ve ne siano) e quindi mi è facile dire che a Genova è sufficiente transitare per via Garibaldi per poter ammirare, tra gli altri, Palazzo Tursi (all’interno del quale trovasi il Cannone di Paganini), Palazzo Bianco e Palazzo Rosso che, ahimè, non disporranno di opere d’arte internazionale ma sono assolutamente di tutto rispetto.
Ecco, in quanto a musei di livello Genova è pressoché nulla; devo ammettere che ho trovato decisamente bello (rima alla lontana) il Rijksmuseum nel quale ho avuto modo di apprezzare per almeno 4/5 volte il maestoso quadro The nightwatch di Rembrandt. Non che abbia voluto vederlo per 4/5 volte perché interessato, sia chiaro, ma perché trascinati da un lato all’altro del museo alla ricerca di questa e quell’opera non si può che imbattersi spesso e volentieri in questo dipinto, dopo un po’ direte: du cojoni.
Da vedere anche il museo di Van Gogh ma, soprattutto, l’Amsterdam Hostorisch Museum, museo interattivo sulla storia di Amsterdam. Museo, quest’ultimo, nel quale sembra che la capitale olandese sia stata la potenza più importante del mondo, l’unica potenza del mondo, il centro d’affari del mondo, la più bella città del mondo e trallallerotrallallà. Ora, la Compagnia delle Indie orientali effettivamente c’era, New York, in sostanza, era una colonia olandese, qualche paesuncolo qua e là l’avranno pure colonizzato MA, ma se il tanto vituperato Cristoforo Colombo non avesse scoperto l’America, quale New York “olandese” sarebbe nata? Inoltre, perché la bandiera di Genova e quella inglese sono uguali? La leggenda vuole che le navi genovesi fossero tra le più temute nei mari e, quindi, l’Inghilterra abbia comprato la bandiera genovese in modo tale da poterla battere (sempre per rimanere in tema di prostitute) sulle proprie navi cosicché i pirati, sostanzialmente, si cagassero addosso.


Non mi pronuncio sulla Casa di Anna Frank perché credo che l’attesa per l’ingresso sia stata l’attesa più bagnata ed irritante della mia vita; dopo aver passato almeno 20 minuti sotto incessanti scrosci d’acqua ed aver compreso che la iAmsterdam (card che se doveste regalarvi un viaggetto vi consiglio di fare) non ci consentiva l’acceso gratis, da buoni genovesi abbiamo desistito. Beh, qui a Genova c’è la Casa di Colombo, vicino alle Torri di Porta Soprana, minuscola, accessibile e, con certezza, neppure la vera Casa di Colombo; cosa volete di più?
Conclusione
Tutto quanto scritto, oltre ad essere una descrizione in pillole di una città che è certamente da visitare, non deve assolutamente essere inteso come un post che pone Genova ad un livello superiore rispetto ad Amsterdam o che Amsterdam sia, in realtà, una città - per così dire - da tralasciare, assolutamente no. Dico solo che tante volte è bene, principalmente per chi - come me - ci abita, rendersi conto che sotto sotto molte cose interessanti sono già intorno a noi e che, forse, prima di emigrare alla ricerca di qualcosa di nuovo è opportuno scoprire cosa ci offre, magari coi suoi difetti, il posto in cui viviamo.
Con ciò (2) concludo dicendo che sono un emerito coglione in quanto non sono stato né nel sottomergibile (o sommarino, boh), né al Museo del Mare, né nella Casa di Colombo, né nelle torri di Porta Soprana e neppure a Palazzo Bianco.

P.S.: dimenticavo che l'Amsterdam da me visitata è stata colpita dall'uragano/tromba (per rimanere in tema sessuale) d'aria S. Giuda, non so se può interessarvi.

giovedì 7 novembre 2013

Libri.

"E' questa tutta la fiducia che hai in Julie? Ma che razza di innamorato sei, Ben? E che razza di uomo?"



Thérèse continua a sgranare il suo rosario di domande assassine, ma io sono già sulle scale, salendo i gradini quattro a quattro verso la mia Julia, volando verso la mia Correncon, come il bambino già perdonato, sì mia Thérèse, sono un innamorato pieno di dubbi, ho il cuore che dubita. 
E perché mi si dovrebbe amare? 
Perché io invece di un altro? 
Puoi rispondere a questo, Thérèse? 
Ogni volta è un miracolo quando constato che sono proprio io! 
Tu preferisci i cuori muscolosi Thérèse? I grossi cuori che pompano certezze?"

La Fata Carabina - Daniel Pennac - 


Mi mancano poco più di dieci pagine per finirlo, ma posso dirlo senza dubbi, ho amato questo libro!

Oggi, invece, sono andata da Feltrinelli e ho comprato:
- il bordo vertiginoso delle cose (G. Carofiglio);
- il mondo silenzioso di Nicholas Quinn (C. Dexter);
- Shantaram (G. D. Roberts) e, considerata la mia lentezza nel leggere i libri e il numero di pagine (1174), penso che mi farà compagnia per tutto l'inverno!